E alla fine maggio è arrivato, un mese che per legge inizia bene: primo maggio... festa!
Ed è una festa che prosegue, dentro di noi, spartiacque fra l´inverno e l´estate, la luce del giorno si è impadronita della sera ed il caldo ha appena spedito un avviso di cassa integrazione al nostro guardaroba invernale.
Inevitabilmente le bevande calde inizieranno a diminuire la loro presenza sulle nostre tavole, il tè delle cinque passerà le consegne al bicchierone fresco e dissetante di...qualcosa.
Il mercato ci mette a disposizione un´infinita di bottiglie colorate, rigonfie di bollicine, ripiene di vitamine, elisir di giovinezza... ah la tecnologia... siamo arrivati anche ad avere l´acqua cannibale, quella che elimina se stessa!
Eppure non serve andare molto lontano per scoprire che esistono altri modi, altri liquidi per dissetarci.
Poche cose si sono appropriate del nostro palato come lo zucchero, in solo 2 secoli ci ha conquistato in modo così subdolo nelle nostre vite da colonizzare quasi tutto quello che mangiamo, dallo splendido cioccolato al sugo per la pasta.
Zucchero… ma cos’è lo zucchero?.
In realtà sono stato volutamente impreciso definendo lo zucchero come una sola entità, ne esistono tantissimi ma oggi il più utilizzato è il saccarosio che si estrae dalla canna da zucchero e dalla barbabietola. Mi fa sorridere l’idea che fino al 1800 in realtà era utilizzato pochissimo, i costi di produzione erano troppo alti e il dolcificante più comune era il miele.
Il pepe fa malel! Bell'inizio per uno che vende pepe vero? ma si, la realtà è che il pepe se usato eccessivamente non è di certo un toccasana per il nostro intestino ma...perchè usarne tanto? Perchè altrimenti non si sente direte voi... io, come voi, fino a poco tempo fa compravo il pepe al supermercato, quelle belle bottigliette trasparenti e quando lo dovevo usare di certo non mi risparmiavo, volevo sentirne il profumo oltre il piccante.
Poi il mio torrefattore ha deciso di ritrovare le origini della sua famiglia e ha iniziato a selezionare pepe prodotto a Sarawak ( ricordate Salgari?). La prima volta che l'ho usato mi sono rovinato il piatto...si sentiva solo il pepe, un profumo intenso da far girar la testa...
ora ho imparato a dosarlo, quantità minime ( e l'intestino ringrazia). La differenza con quello commerciale è oltre ogni misura, il pregio della selezione, della lavorazione a mano entro 24 ore dal raccolto, la freschezza lo fanno ritornare il principe delle spezie. Ma state attenti, se lo assaggiate una volta non potrete più comprare quello che vendono nei supermercati.
Capita spesso di sentire che un buon modo di "alleggerire" di teina il tè basta fare una prima infusione di un minuto, buttarla via e rifare l'infusione corretta su quelle foglie, in realtà è un grosso errore, ci sono diverse ricerche che attestano il contrario “Tea and the rate of its infusion” Chemistry in New Zealand, 1981,pp172-174” e il più recente “Tea preparation and its influence on methylxanthine concentration” by Monique Hicks, Peggy Hsieh and Leonard Bell che è stato pubblicato nel 1996 sul Food Research International. Vol 29, Nos 3-4, pp. 325-330.
Hanno fatto diverse prove utilizzando molte tipologie di tè (in foglia intera, in foglia spezzata e in polvere) confrontando le diverse concentrazioni di methylxanthine totali (ossia caffeina e teobromina che sono i due alcaloidi “stimolanti” contenuti nel tè) ed hanno ottenuto questi dati:

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